Le foto che non ho fatto
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Parafrasando il famoso romanzo divenuto film "Le parole che non ti ho detto", d'impulso in questa notte insonne affiorano nella mente i ricordi di luoghi visitati in giro per il mondo di cui non ho traccia fotografica.
Oggi sarebbe impensabile, tutto è molto più semplice grazie alla tecnologia e agli smartphone che, hanno cambiato radicalmente le abitudini delle persone inondando l'etere di immagini digitali. Un tempo era più complicato soprattutto per i pigri come me, necessitavi di macchina fotografica con diversi rullini da cambiare al seguito, l'impossibilità di constatare immediatamente se la foto fosse venuta bene o meno ed infine lo sviluppo dal fotografo per concretizzare finalmente un piccolo album. No, troppo sbatti per noi pigri quindi mi sono sempre detto: "L'importante è viaggiare e vederli i posti per poi custodirli nella tua memoria". Poi, anno dopo anno il tempo annebbia tutto ed allora emerge il rammarico di non aver scattato nemmeno una foto, una sola foto a ricordo tangibile dei magnifici luoghi visti in Italia o all'estero
Irlanda, ricordo quel bellissimo viaggio on the road, tra paesaggi incantati, splendidi e accoglienti B&B in case stile vittoriano, ma anche meno accoglienti tra le mura di vecchi stabili decisamente decrepiti. Pensavo che la guida a sinistra mi avrebbe creato problemi, invece sorprendentemente mi ci abituai rapidamente. Arrivai a Shannon per toccare diversi punti, dall'estremo sud ovest sino a Dublino, percorrendo in seguito la costa est da nord a sud verso Dungarvan e Cork e tornare così al punto di partenza totalizzando circa 2500 km in sette giorni. Che bello godere di una buona pinta di birra nei caratteristici pub di Dublino per rinfrancarsi dopo i tanti km percorsi nella giornata.
Solo nella capitale Irlandese ho dormito due notti nello steso posto viceversa ogni giorno mi svegliavo in un luogo nuovo, diverso. Adoro queste cose. Ricordo bene i villaggi di pescatori a Dingle nella contea di Kerry, case lungo la main street ognuna di un colore diverso ma che raffiguravano un insieme omogeneo. Che spettacolo le Cliffs of Moher, scogliere a picco sull'oceano o i fiordi incontrati nella penisola del Ring of Kerry. Ho ancora nel cuore quel piccolo borgo intravisto nei pressi di Galway mentre con la macchina scendevo tornante dopo tornante dalle colline, verdi come smeraldo, verso l'oceano atlantico per assistere ad uno spettacolo grandioso che la natura regala: la bassa marea. In quel pomeriggio uggioso, il vento ogni tanto regalava qualche sprazzo di sole altrimenti nascosto dalle nuvole, mi incamminai sulla battigia e prima di incontrare l'acqua del mare percorsi circa un km.
Provai un'emozione indescrivibile nel constatare quanto fossi entrato in profondità in punti normalmente sommersi dall'acqua dell'oceano. Ogni tanto dalla sabbia fuoriuscivano enormi granchi, gli unici a farmi compagnia in quel fantastico posto. In quel contesto un selfie sarebbe stato opportuno. Voi che ne dite?
Grecia, aimé, qui ritorno ancora più indietro nel tempo. Viaggio fatto letteralmente con zaino in spalla percorrendo tanti km e visitando innumerevoli luoghi tra Peloponneso e isole greche. Che belle le meteore, enormi monoliti alti diverse centinai di metri, con monasteri inaccessibili posti sulla propria cima. Passare sullo stretto di Corinto, visitare i templi storici ed il famoso oracolo di Delfi sino a giungere in quel di Atene, tanto estesa quanto caotica. Ricordo le nottate dormite alla buona su un materassino al Pireo in attesa dei traghetti per i trasferimenti sulle isole.
Visitai Sifnos, forse la meno popolare tra le isole Cicladi, ma di certo le sue insenature con scorci di spiagge e mare colorato da mille sfumature di azzurro non passarono inosservate. Poi seguirono Ios e ovviamente la splendida Santorini. Ancora oggi se voglio rilassarmi e rasserenare l'anima non c'è niente di meglio che guardare una foto di Santorini, purtroppo non le mie che non ho, e tutto riaffiora.
Quelle case bianche con tetti a cupola di un azzurro elettrico arrampicate sulla scogliera a picco sul mare da dove scorgere, seduti sulle terrazze magari con un buon gyros tra le mani, fantastici tramonti. Caratteristico era salire la ripida scogliera, dalla spiaggia sino alla città, sul dorso di un asino.
Spagna/Portogallo, un anno preso da pazzia compulsiva feci circa 6000 km in dieci giorni. Da Milano attraversai tutta la costa Francese per giungere sino a Barcellona. Solo per questo tragitto di circa 1000 km si dovrebbero scattare centinai di foto passando dalla fascinosa costa azzurra, fare tappa in Camargue, Arles, Montpellier ed arrivare a Cadaques, villaggio di pittori e poeti appena dopo il confine Francese. Da qui tagliai la penisola Iberica in due toccando Saragozza prima e Madrid poi sino a Braganza a nord del Portogallo. Scesi lungo la costa sostando ad Oporto,
ricordo di aver molto apprezzato il giro delle cantine lungo il fiume Duero per degustare i vari tipi di vino Porto. Non poteva certo mancare Lisbona, più internazionale della prima, girata sui caratteristici tram electricos che si arrampicano letteralmente sulle ripide salite di questa bella città. Che peccato, neanche una foto.
Fort Lauderdale, Florida. Detta anche la Venezia d' America per l'esistenza di tanti canali navigabili che la caratterizzano. Anche in questo caso ritorno molto indietro nel tempo essendo la mia prima volta negli USA. Ero ospite di una famiglia Americana che per tutto il periodo di agosto mi lasciò, riconoscendomi estrema fiducia, da solo a godere della loro villa con piscina che, udite udite, era ubicata, non nel classico giardino, ma bensì nel salotto di casa. Avete capito bene, era parte dell'arredamento e dal bagno privato di George, direttamente dal trampolino installato sulla finestra, era possibile effettuare un bel tuffo.
In quel periodo ebbi l'opportunità di girare un pò visitando i grandi, immensi è il termine più corretto, parchi giochi di Orlando tra cui Walt Disney World e gli Universal Studios. La sensazionale base spaziale della Nasa a Cape Canaveral. Più della struttura tecnologica, ciò che mi colpì maggiormente riguardava il suo collocamento geografico. La base è completamente circondata da vegetazione tropicale dove è molto facile imbattersi in coccodrilli, pitoni e Aquile Americane svolazzare intorno alle piattaforme di lancio.
Da Fort Lauderdale partono giornalmente traghetti per le Bahamas, il viaggio dura circa 3 ore quindi facilmente raggiungibile per spenderci un week end, cosa che feci a quel tempo partendo il sabato mattina e ritornando alla base domenica sera. Le Bahamas sono una serie di isole, nello specifico io mi fermai in quella più vicina, Grand Bahama e più precisamente a Freeport. E' da stupidi, anzi da imbecilli lo so, ma di quel week end non ho assolutamente foto. Rimangono nei miei ricordi le immagini di una splendida spiaggia di sabbia compatta e bianchissima, coperta da palme sino alla riva dell'acqua ed un mare ...... potete immaginarlo.
Ovviamente nei miei tour non poteva mancare Miami e la sua particolare metrò sopraelevata con fermate situate all'interno dei grattacieli. Certo a Miami c'è dell'altro ma quel particolare mi colpì molto. Da Miami a Key west è quasi un attimo, quindi fare una salto anche li era d'obbligo attraversando ed ammirando il seven miles bridg. Sembra di guidare letteralmente dentro l'oceano atlantico. Se non avete presente, oltre alle foto su internet è possibile visualizzare il video tratto dal film True Lies nella sequenza di un paradossale inseguimento proprio su quel ponte.
Finalmente arrivai a Key West dove venni subito catturato dall'atmosfera caraibica. Locali che si espandono anche in esterno sino ad occupare completamente le vie piene di vita, percorse tutte a ritmo di musica che cambia ad ogni angolo di strada. Nelle Keys mi regalai una bella escursione in catamarano sino alla barriera corallina dove potei immergermi con pesci tropicali che mi circondavano in ogni dove. Nella parte ovest dell'isola, sul molo del piccolo porto a Mallory square, ogni sera si radunava, e succede ancora oggi, un immensa folla per assistere ad uno dei tramonti più belli al mondo. Certo non c'era solo divertimento e per il momento culturale visitai la villa di Ernest Hemingway popolata dai caratteristici gatti polidattili aventi sei dita. Fortunatamente da queste parti sono ritornato qualche anno dopo facendo scorta di foto.
Messico, Forse il viaggio a cui sono più affezionato, certamente per i luoghi visti, ma soprattutto perché fu il mio primo di una certa consistenza. Fu la prima volta di tante cose e come tali vennero vissute con il massimo dell'entusiasmo. Nonostante la mancanza di foto ricordo benissimo lo Zocalo di città del Messico, una delle piazze più grandi al mondo. L'antica basilica della Madonna di Guadalupe inclinata in quanto, come la torre di Pisa, le sue fondamenta stanno sprofondando nel terreno.
In quel viaggio toccammo varie città messicane, da Taxco, città bianchissima nota per essere sede dell'argento più puro al modo. Cuernavaca città dell'eterna primavera nonostante sia a 1500 mt di altitudine sul livello del mare. In pieno inverno e di sera camminavo tranquillamente in maglietta visto che la temperatura non scendeva mai sotto i 20 gradi. Cosa non praticabile a città del Messico da cui dista non molti km. Ho un bellissimo ricordo di Cuernavaca tanto da inserirla nella mia personale classifica dei posti in cui andrei a vivere.
Mi esaltai nel vedere Teotihuacan, capitale dell'impero Azteco, con le sue imponenti piramidi del sole e della luna.
Ricordo con piacere una piccola disavventura quando il nostro furgone ci lasciò a piedi in mezzo alla foresta dello Yucatan tra Merida e Uxmal. Nell'attesa che un carro attrezzi passasse per darci assistenza passai il tempo giocando a calcio con una tribù di Indios locali.
Come non citare poi il caribe Messicano dove godemmo il caldo sole in spiagge bianchissime bagnate da un mare abbacinante per i suoi mille riflessi di colore, da smeraldo a blu intenso. Li festeggiammo il capodanno nel classico locale alla moda. Una cosa tra tutte mi rimase impressa e ancora oggi la ricordo con estrema gioia, la sensazione che provai all'uscita quella mattina dopo ore di festeggiamenti. Fuori all'aperto non ci aspettava nebbia e freddo, ma il caldo abbraccio che una mattina tropicale sa regalarti. Solo in quel momento realizzai che non ero a Milano ma su una spiaggia caraibica.
La lista dei posti senza una foto potrebbe continuare ma il magone ed il rimpianto hanno preso il sopravvento per "Le foto che non ho fatto". E' davvero un peccato. Mi consolo pensando che tutti i posti visti, dai più lontani a quelli più vicini sono comunque fermamente ancorati nel mio cuore.
Di seguito un bel video sui 10 posti più belli del mondo da mettere sulla lista e partire quanto prima