giovedì 22 gennaio 2015

Il Drago Tarantasio

Tarantasio tra leggenda e realtà



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Non tutti sanno che Anche Milano e la Lombardia hanno avuto la loro Nessie, il famoso mostro di Loch Ness. Non è assolutamente uno scherzo e con questo breve racconto spero di regalare una motivazione in più a tutti quei turisti che, da ogni parte del mondo, stanno pensando di far visita a Milano e zone limitrofe, alcune poco segnalate e fuori dai circuiti classici, ma decisamente affascinanti e belle da vedere.



Immagino sia conosciuto ai più che tra i simboli di Milano c'è il Biscione con il bambino in bocca sovrastato da una corona d'oro. Forse è meno conosciuta l'origine di questa particolare icona, non solo emblema di una città ma anche fonte di ispirazione per altri contesti storici del nostro paese.  

Nel lontano medioevo, più o meno nel XIII secolo, parte della Lombardia era sommersa dal lago Gerundo. A cavallo dei fiumi Adda e Serio si estendeva per circa 200 km quadrati comprendendo da nord parte della provincia di Milano est e Bergamo, arrivando a sud nelle terre del lodigiano.
Queste acque paludose ed insalubri erano il regno incontrastato del leggendario drago Tarantasio le cui gesta furono tramandate più per tradizione orale che scritta.
L''infausta popolarità crebbe in tutta la regione proporzionalmente al terrore provocato, conseguenza delle numerose imbarcazioni affondate e bambini uccisi e divorati dal grande drago. Da qui il simbolo che mostra un grosso serpente trattenere tra le proprie fauci un infante.



Intorno a questa leggenda girano molte storie ed in particolar modo come questo fantomatico mostro venne ucciso. Si narra che fu un misterioso quanto sconosciuto eroe a liberare questa terra da una così orribile creatura. Cinque nomi nel tempo vennero abbinati all'eroe, tra questi: San Cristoforo patrono delle acque, Il vescovo Bernardo De Talente, San Colombano. Quest' ultimo sembra venne chiamato per sconfiggere Tarantasio dopo aver fatto la medesima cosa con Nessie in Scozia. Nel luogo ove sarebbe stato ucciso il drago ora sorge San Colombano, un delizioso borgo.

Anche il grande Federico Barbarossa venne accostato alla leggendaria uccisione di Tarantasio.
Infine, forse il più accreditato, Visconti Umberto, capostipite della famiglia omonima che tra il XIII e XV secolo era l'assoluta indiscussa signora di Milano. 
Il mito vuole che dopo l'epica impresa Umberto Visconti fece raffigurare nel simbolo del casato un enorme serpente sormontato da una corona d'oro avente un bambino tra le fauci.
         
Oltre al mostro di Loch Ness altri importanti avvenimenti e citazioni si legano alla lontana leggenda di Tarantasio. Sembra strano, ma Il grande Dante Alighieri lo cita nella divina commedia, precisamente nel canto VIII del purgatorio definendolo: "La vipera che il milanese accampa".
Il noto scultore Luigi Broggini prese ispirazione dalla leggenda creando uno dei simboli Italiani più conosciuti al mondo: il cane a sei zampe. Marchio e icona indiscutibile dell'azienda petrolifera Eni.

A ulteriore testimonianza di questa storia rimangono il nome Taranta, dato ad un comune nelle vicinanze di Cassano d'Adda, e alcuni reperti, del grande serpente, conservati in alcune chiese delle 
province lombarde di Bergamo, Cremona, Lodi dove sono esposte lunghe costole a ricordare Tarantasio. Si possono vedere appesi al soffitto, reperti ossei lunghi circa 260 cm, presso la chiesa di Almenno S.Salvatore. 


Idem nel santuario della Natività della Beata Vergine di Sombreno e nella parrocchia di Pizzighettone dove esistono resti simili lunghi 180 cm circa.
I segni dell'esistenza del grande lago che fu si possono ancora oggi osservare nelle coste visibili da Pontirolo sino a Casirate, per non parlare delle colonne necessarie ad ormeggiare le navi presenti nei comuni di: Arzago, Pandino, Rivolta, Casirate e Truccazzano.

Oltre ai racconti leggendari e reperti storici tramandati, forse senza accorgercene, siamo oggi testimoni della quotidiana rappresentazione del mitico drago Tarantasio in molti simboli conosciuti nel mondo. Lo vediamo nel cane a sei zampe dell'Eni, ma anche nel glorioso marchio dell'Alfa Romeo. Ovviamente è presente nel gonfalone del comune di Milano, rappresenta una squadra di calcio come l'Inter ed infine un' azienda che ha fatto la sua fortuna accostando il suo nome al biscione, la Fininvest.

Villa Borromea Cassano d'Adda

Prima non lo sapevamo, ora riguardandoli ci ricorderemo che raccontano un'antica leggenda rappresentare un feroce drago imperversare nella remota Lombardia. Intorno a quel grande lago è possibile intraprendere un vero e proprio itinerario turistico che va da Cassano, con la sua imponente fortezza Viscontea e la villa Borromeo, alla bella Bergamo alta. Caravaggio, città che ha dato i natali al grande pittore, Crema, nata su una delle isole interne, sino a giungere nella già citata San Colombano e Lodi vecchia. Luoghi deliziosi da visitare che abbinano tutto quello che serve ad un turista: arte, cultura, fascino, cibo e un pizzico di mistero, tutto a pochi passi da Milano.



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