martedì 10 novembre 2015

Coral Castle viaggiando nel mistero

The Coral Castle





Due passioni, viaggiare e tutto, o quasi tutto, giri intorno al mistero. Se riesci ad abbinarle ne consegue un cocktail strepitoso. In alcuni miei viaggi ci sono riuscito, questo è uno di quei casi. 


Perché visitare il Coral Castle?


Vi dico subito che non siamo in presenza del tradizionale castello così come concepito nella sua classica struttura, no signore. Per la verità non ricorda nemmeno lontanamente un castello, e se l'architettura in una costruzione è importante, non è quest'ultima che risulta la sua principale peculiarità.

Ciò che lo contraddistingue nel mondo sta nella misteriosa modalità, ancora oggi sconosciuta, con il quale il suo enigmatico costruttore lo ha realizzato. 


Siamo in Florida nel mezzo di un mio viaggio on the road. Passando dalle Everglades prima e Miami dopo, ci dirigemmo verso sud, precisamente isole Keys. Un po' di mare fa sempre bene, specie se bello e caldo come quello che si affaccia sulla penisola del golfo del Messico. La ci aspettava la caratteristica atmosfera caraibica di Key West.    



all'entrata del Coral castle


Esattamente sulla strada che collega la metropoli alle famose isole, raggiungiamo la cittadina di Homestead. Appassionato di misteri quale sono, non potevo certo mancare un'occasione così ghiotta.
Vero, dopo tanti km percorsi la stanchezza aveva preso il sopravvento, ma ... che dire, produrre quest' ulteriore sforzo ne valeva di certo la pena. Soprattutto per il sottoscritto. 

Come detto ci trovavamo ad Homested circa 50 km sud di Miami, Florida. Qui Edward Leedskalnin ha edificato qualcosa di magico.
Nato in Lettonia, precisamente nella capitale Riga il 1° agosto del 1887, nel lontano 1918 si trasferisce negli USA prendendo casa nello stato più meridionale e caldo degli Stati Uniti.

Alto poco più di 1.50 cm per un peso di circa 53 kg, questo piccolo grande uomo è riuscito a costruire da solo, senza l'aiuto di nessuno, un'imponente serie di monoliti in corallo, estraendo e scolpendo qualcosa come 1100 tonnellate di roccia corallina in circa un trentennio (1928/1951).

Causa di questa sensazionale impresa fu l'amore non corrisposto per una ragazza, la sua amata Agnes Scuff, denominata sweet sixteen al quale dedicò il castello nonostante la cocente delusione.

La grande fontana


Come ha fatto ad estrarre, scolpire ed infine posizionare un così pesante e smisurato quantitativo di pietre utilizzando solo rudimentali strumenti? 
Per focalizzare meglio il concetto sottolineo che stiamo parlando di singoli monoliti, alcuni di essi alti 8 metri per un peso di 30 tonnellate, il tutto movimentato senza il ben che minimo supporto di apparecchiature meccaniche. 
Nonostante alcune interpretazioni esistenti nel web, tale mistero risulta ancora oggi incomprensibile. Lo testimonia l'incapacità di ingegneri e scienziati nel dare una definitiva logica soluzione che renda comprensibile come, un solo uomo, sia riuscito in questa fenomenale impresa.

Nel 1936 Edward traslocò da Florida City, dove in origine era posizionato parte del castello sino ad allora costruito, all'attuale sede di Homestead. 
Decise di trasferirsi nella nuova casa più isolata, sicura e lontana da occhi indiscreti, principalmente per proteggere la sua privacy visto il continuo incremento di abitanti e conseguente urbanizzazione intorno alla sua vecchia residenza.


Il grande obelisco

Il trasferimento nella nuova ubicazione rende la storia ancor più enigmatica. In effetti se per il trasporto su strada si avvalse dell'aiuto di mezzi pesanti, per il carico e successivo scarico dai camion nessuno vide mai in che modo il piccolo e solo ED procedette.
A nessuno, ed in nessun modo dava la possibilità di assistere a tali operazioni che di norma avvenivano durante le ore notturne. 

Nemmeno uno dei testimoni in seguito interpellati dai ricercatori, riuscì a fornire elementi per comprendere le modalità messe in campo da Ed Leedskalnin.

Purtroppo non esistono o non vennero mai trovati scritti che documentassero per intero il suo operato. Una sua suggestiva affermazione fu: "ho scoperto come sono state costruite le piramidi".


Sul trono del Re

Si dice avesse trovato il sistema, tramite il fenomeno dell'elettromagnetismo, di sfruttare le energie gravitazionali terrestri invertendo le polarità della materia. In questo modo si annullerebbe la forza di gravità e di conseguenza il peso di qualsiasi oggetto. Questo gli avrebbe consentito di lavorare e spostare enormi monoliti senza fatica.


Nel dicembre del 1951 ED lasciò un cartello sulla porta avvisando che sarebbe andato all'ospedale, morì 3 giorni dopo portando definitivamente con se il mistero.

Negli anni 80 il governo Statunitense dichiarò il sito come museo nazionale e da allora molti turisti ogni anno ne fanno visita.
Una ulteriore curiosità coinvolge il Coral Castle ed il suo ideatore, nel 1984 Billy Idol compose una canzone dedicata alla storia d' amore mancato tra ED e la sua amata, il titolo è Sweet Sixteen.


Le costellazioni

Se amate i misteri quanto me visitatelo altrimenti .... andateci lo stesso per almeno due validi motivi. Il primo, siete vicino a Miami, città non proprio da buttare. Il secondo: come per me, potreste percepire qualcosa di magico nell'attraversare il grande giardino adornato da singolari ed immense strutture in pietra, ognuna dal significato ben preciso. Se sia stata solo suggestione data dalla passione che nutro nel leggere e studiare certi argomenti di preciso non lo so dire. Mi piace pensare che avesse davvero scoperto uno straordinario quanto occulto segreto che avvolge le grandi piramidi.  

Il parco



Link Utili
Coral Castle Museum                                      





venerdì 6 novembre 2015

COSA VEDERE A MILANO? UN INEDITO ITINERARIO PASSEGGIANDO CON IL GRANDE LEONARDO

Tornare indietro nel tempo per visitare e scoprire una Milano insolita vista attraverso gli occhi di Leonardo Da Vinci.


Nel periodo di Expo visitare Milano è quasi un dovere. Gli itinerari pronti all'uso sono tantissimi, ma seguire le orme del grandeLeonardo da Vinci può risultare decisamente più affascinante per, attraverso le sue opere, tornare a rivivere la Milano del XV secolo. Punto di partenza obbligatorio è il monumento a lui dedicato, dominante si erge proprio in centro di Piazza della Scala, frontale al celebre teatro. Fu inaugurato nel 1872 al cospetto del Re Vittorio Emanuele II per celebrare l’opera dell’artista milanese Pietro Magni.
Passiamo ad un’altra piazza, Piazza Pio XI, sede della Veneranda Biblioteca Ambrosiana dove al suo interno è conservato, sin dal lontano 1637, il preziosoCodice Atlantico. L’antico manoscritto, composto da ben 1119 pagine, testimonia le grandi capacità del genio toscano nei molteplici campi scientifici, ingegneristici ed artistici. Chi nel mondo non conosce la Basilica di Santa Maria delle GrazieContinua a Leggere

lunedì 2 novembre 2015

MILANO DA VEDERE: 4 LUOGHI MISTERIOSI CHE FANNO DAVVERO RABBRIVIDIRE

Cosa vedere a Milano? Viaggiando nel mistero per scoprire 4 luoghi spaventosi, dal macabro al satanico.

4 Luoghi spaventosi da vedere a Milano
Aggiungi didascalia
Cosa fare e vedere a Milano? L’immaginario la dipinge come città opulenta, frenetica, dinamica spesso caotica, pochi l’accostano al mistero, al brivido alla paura. Eppure vi sono posti che da secoli incutono timore avvolti da agghiaccianti leggende.

La chiesa dei teschi

Il titolo non è forviante. A Milano esiste realmente una chiesa le cui pareti sono decorate da numerosi teschi a vista. Non sono sculture, ma il raccapricciante innesto di veri resti umani che ornano le pareti della piccola chiesa di San Bernardino alle Ossa sita in piazza Santo Stefano. Esserci di fronte è davvero inquietante.
Costruita sulle ceneri Continua a leggere


venerdì 30 ottobre 2015

LOMBARDIA DA VEDERE: IL GIRO DELLE 7 CHIESE

Da Milano sino al confine Svizzero, Itinerari alternativi per visitare 7 chiese del tutto particolari.


Il giro delle sette chiese rappresenta un noto modo di dire, ma nel periodo di Expo può risultare un valido e originale itinerario per visitare chiese molto particolari. Si parte da quelle più classiche della città di Milano per raggiungere, in affascinanti ed isolati scenari montani, straordinari templi di cultoLombardi il cui grande valore storico e artistico risulta tanto sconosciuto quanto sottovalutato.

San Vincenzo in Prato. Considerata da molti come la più bella chiesa della città si trova in zona Darsena. Accanto alle antiche mura medievali, ricalca quello che era il vero stile paleocristiano dato dal mattone di cotto rosso assoluto dominatore della scena. Continua a leggere

mercoledì 28 ottobre 2015

TRE GITE IN MONTAGNA DA FARE PRIMA DEL FREDDO INVERNO

Dove passare un fine settimana tra i monti Italiani accarezzati da un’atmosfera estiva.


Se l’estate è sinonimo di mare l’inverno dovrebbe esserlo per la montagna. Ciononostante le località montane offrono colori, aromi, sapori e suggestivi panorami anche nella stagione estiva. Dalla Lombardia all'estremo est del Friuli, ecco tre gite da fare in montagna prima del freddo inverno.

Valbruna (UD)

Il suo capoluogo Malborghetto è collocato nell'area del Tarvisiano, nel lontano est della nostra penisola a ridosso tra il confine austriaco e sloveno. Non a caso da queste parti si parlano ben 4 lingue, italiano, sloveno, tedesco e friulano. Continua a leggere

lunedì 26 ottobre 2015

EVENTI MILANO E DINTORNI: COSA FARE NEL MESE DI OTTOBRE

Festival, degustazioni, spettacoli di cabaret e tour nei borghi, il programma è ricco di eventi tra Milano e d’intorni.


Ecco 4 cose da fare per non perderti i migliori eventi in programma questo week end. E’ proprio il caso di dire che gli ingredienti ci sono tutti. I più golosi non possono mancare per un assaggio al Tempio del Panettone o per degustare gli sfiziosi piatti al Festival vegano.  Sarà soddisfatto anche il buonumore con scampoli di cabaret grazie ai comici di Colorado e per finire una suggestiva gita sul catamarano alimentato ad energia solare.

Panetùn & Miveg

In Corso Garibaldi al 42 sarà inaugurato un gustoso temporary store: il Tempio del Panettone. Chi vuole attentare Continua a Leggere

lunedì 23 febbraio 2015

Milano MIsteriosa



MILANO INQUIETANTE: LA CLASSIFICA DEI 5 

LUOGHI PIÙ SPAVENTOSI DELLA CITTÀ


In vista di Expo 2015 e amante dei misteri quale sono non potevo non segnalare questo articolo postato da MilanoFree nel quale sono indicati luoghi che descrivono una Milano diversa dai comuni stereotipi, regalando ai più un itinerario alternativo e particolarmente suggestivo alla scoperta di alcuni dei posti più inquietanti che questa città offre.


Di seguito l'elenco dei cinque luoghi descritti nell'articolo che troverete collegandovi al link: Visita i 5 luoghi inquietanti di Milano 

1. Il Biscione di Milano
Conosciuto come Tarantasio del quale avevo già scritto in un mio post precedente vedi articolo: Il Drago Tarantasio 

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Tarantasio il drago con il bambino in bocca

2. Piazza Sant'Eustorgio: la statua dedicata a San Pietro Martire
3. Porta Nuova: il fantasma di Bernarda Visconti
4. Via Bagnera la via del primo Serial Killer europeo
Siamo a Milano nel 1860 circa trentanni prima del famoso Jack lo squartatore.
In questa via Antonio Boggia compì una serie di efferati delitti, se ne contano una decina, facendo a pezzi le malcapitate vittime. 
via-bagnera-milano















5. San Bernardino alle Ossa
In questoluogo, una spaventosa leggenda narra che un teschio appartenente a una bambina, che si trova a destra dell'altare, la notte del 2 novembre prenda vita, invitando tutti gli altri scheletri a inscenare una macabra danza che dura tutta la notte.
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giovedì 5 febbraio 2015

In giro per il mondo

Le foto che non ho fatto


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Parafrasando il famoso romanzo divenuto film "Le parole che non ti ho detto", d'impulso in questa notte insonne affiorano nella mente i ricordi di luoghi visitati in giro per il mondo di cui non ho traccia fotografica.
Oggi sarebbe impensabile, tutto è molto più semplice grazie alla tecnologia e agli smartphone che, hanno cambiato radicalmente le abitudini delle persone inondando l'etere di immagini digitali. Un tempo era più complicato soprattutto per i pigri come me, necessitavi di macchina fotografica con diversi rullini da cambiare al seguito, l'impossibilità di constatare immediatamente se la foto fosse venuta bene o meno ed infine lo sviluppo dal fotografo per concretizzare finalmente un piccolo album. No, troppo sbatti per noi pigri quindi mi sono sempre detto: "L'importante è viaggiare e vederli i posti per poi custodirli nella tua memoria". Poi, anno dopo anno il tempo annebbia tutto ed allora emerge il rammarico di non aver scattato nemmeno una foto, una sola foto a ricordo tangibile dei magnifici luoghi visti in Italia o all'estero



Irlanda, ricordo quel bellissimo viaggio on the road, tra paesaggi incantati, splendidi e accoglienti B&B in case stile vittoriano, ma anche meno accoglienti tra le mura di vecchi stabili decisamente decrepiti. Pensavo che la guida a sinistra mi avrebbe creato problemi, invece sorprendentemente mi ci abituai rapidamente. Arrivai a Shannon per toccare diversi punti, dall'estremo sud ovest sino a Dublino, percorrendo in seguito la costa est da nord a sud verso Dungarvan e Cork e tornare così al punto di partenza totalizzando circa 2500 km in sette giorni. Che bello godere di una buona pinta di birra nei caratteristici pub di Dublino per rinfrancarsi dopo i tanti km percorsi nella giornata.


Solo nella capitale Irlandese ho dormito due notti nello steso posto viceversa ogni giorno mi svegliavo in un luogo nuovo, diverso. Adoro queste cose. Ricordo bene i villaggi di pescatori a Dingle nella contea di Kerry, case lungo la main street ognuna di un colore diverso ma che raffiguravano un insieme omogeneo. Che spettacolo le Cliffs of Moher, scogliere a picco sull'oceano o i fiordi incontrati nella penisola del Ring of Kerry. Ho ancora nel cuore quel piccolo borgo intravisto nei pressi di Galway mentre con la macchina scendevo tornante dopo tornante dalle colline, verdi come smeraldo, verso l'oceano atlantico per assistere ad uno spettacolo grandioso che la natura regala: la bassa marea. In quel pomeriggio uggioso, il vento ogni tanto regalava qualche sprazzo di sole altrimenti nascosto dalle nuvole, mi incamminai sulla battigia e prima di incontrare l'acqua del mare percorsi circa un km.

Provai un'emozione indescrivibile nel constatare quanto fossi entrato in profondità in punti normalmente sommersi dall'acqua dell'oceano. Ogni tanto dalla sabbia fuoriuscivano enormi granchi, gli unici a farmi compagnia in quel fantastico posto. In quel contesto un selfie sarebbe stato opportuno. Voi che ne dite?


Grecia, aimé, qui ritorno ancora più indietro nel tempo. Viaggio fatto letteralmente con zaino in spalla percorrendo tanti km e visitando innumerevoli luoghi tra Peloponneso e isole greche. Che belle le meteore, enormi monoliti alti diverse centinai di metri, con monasteri inaccessibili posti sulla propria cima. Passare sullo stretto di Corinto, visitare i templi storici ed il famoso oracolo di Delfi sino a giungere in quel di Atene, tanto estesa quanto caotica. Ricordo le nottate dormite alla buona su un materassino al Pireo in attesa dei traghetti per i trasferimenti sulle isole.



Visitai Sifnos, forse la meno popolare tra le isole Cicladi, ma di certo le sue insenature con scorci di spiagge e mare colorato da mille sfumature di azzurro non passarono inosservate. Poi seguirono Ios e ovviamente la splendida Santorini. Ancora oggi se voglio rilassarmi e rasserenare l'anima non c'è niente di meglio che guardare una foto di Santorini, purtroppo non le mie che non ho, e tutto riaffiora.



Quelle case bianche con tetti a cupola di un azzurro elettrico arrampicate sulla scogliera a picco sul mare da dove scorgere, seduti sulle terrazze magari con un buon gyros tra le mani, fantastici tramonti. Caratteristico era salire la ripida scogliera, dalla spiaggia sino alla città, sul dorso di un asino.


Spagna/Portogallo, un anno preso da pazzia compulsiva feci circa 6000 km in dieci giorni. Da Milano attraversai tutta la costa Francese per giungere sino a Barcellona. Solo per questo tragitto di circa 1000 km si dovrebbero scattare centinai di foto passando dalla fascinosa costa azzurra, fare tappa in Camargue, Arles, Montpellier ed arrivare a Cadaques, villaggio di pittori e poeti appena dopo il confine Francese. Da qui tagliai la penisola Iberica in due toccando Saragozza prima e Madrid poi sino a Braganza a nord del Portogallo. Scesi lungo la costa sostando ad Oporto, 





ricordo di aver molto apprezzato il giro delle cantine lungo il fiume Duero per degustare i vari tipi di vino Porto. Non poteva certo mancare Lisbona, più internazionale della prima, girata sui caratteristici tram electricos che si arrampicano letteralmente sulle ripide salite di questa bella città. Che peccato, neanche una foto.

Fort Lauderdale, Florida. Detta anche la Venezia d' America per l'esistenza di tanti canali navigabili che la caratterizzano. Anche in questo caso ritorno molto indietro nel tempo essendo la mia prima volta negli USA. Ero ospite di una famiglia Americana che per tutto il periodo di agosto mi lasciò, riconoscendomi estrema fiducia, da solo a godere della loro villa con piscina che, udite udite, era ubicata, non nel classico giardino, ma bensì nel salotto di casa. Avete capito bene, era parte dell'arredamento e dal bagno privato di George, direttamente dal trampolino installato sulla finestra, era possibile effettuare un bel tuffo.



In quel periodo ebbi l'opportunità di girare un pò visitando i grandi, immensi è il termine più corretto, parchi giochi di Orlando tra cui Walt Disney World e gli Universal Studios. La sensazionale base spaziale della Nasa a Cape Canaveral. Più della struttura tecnologica, ciò che mi colpì maggiormente riguardava il suo collocamento geografico. La base è completamente circondata da vegetazione tropicale dove è molto facile imbattersi in coccodrilli, pitoni e Aquile Americane svolazzare intorno alle piattaforme di lancio.

Da Fort Lauderdale partono giornalmente traghetti per le Bahamas, il viaggio dura circa 3 ore quindi facilmente raggiungibile per spenderci un week end, cosa che feci a quel tempo partendo il sabato mattina e ritornando alla base domenica sera. Le Bahamas sono una serie di isole, nello specifico io mi fermai in quella più vicina, Grand Bahama e più precisamente a Freeport. E' da stupidi, anzi da imbecilli lo so, ma di quel week end non ho assolutamente foto. Rimangono nei miei ricordi le immagini di una splendida spiaggia di sabbia compatta e bianchissima, coperta da palme sino alla riva dell'acqua ed un mare ...... potete immaginarlo.  





Ovviamente nei miei tour non poteva mancare Miami e la sua particolare metrò sopraelevata con fermate situate all'interno dei grattacieli. Certo a Miami c'è dell'altro ma quel particolare mi colpì molto. Da Miami a Key west è quasi un attimo, quindi fare una salto anche li era d'obbligo attraversando ed ammirando il seven miles bridg. Sembra di guidare letteralmente dentro l'oceano atlantico. Se non avete presente, oltre alle foto su internet è possibile visualizzare il video tratto dal film True Lies nella sequenza di un paradossale inseguimento proprio su quel ponte.



Finalmente arrivai a Key West dove venni subito catturato dall'atmosfera caraibica. Locali che si espandono anche in esterno sino ad occupare completamente le vie piene di vita, percorse tutte a ritmo di musica che cambia ad ogni angolo di strada. Nelle Keys mi regalai una bella escursione in catamarano sino alla barriera corallina dove potei immergermi con pesci tropicali che mi circondavano in ogni dove. Nella parte ovest dell'isola, sul molo del piccolo porto a Mallory square, ogni sera si radunava, e succede ancora oggi, un immensa folla per assistere ad uno dei tramonti più belli al mondo. Certo non c'era solo divertimento e per il momento culturale visitai la villa di Ernest Hemingway popolata dai caratteristici gatti polidattili aventi sei dita. Fortunatamente da queste parti sono ritornato qualche anno dopo facendo scorta di foto.


Messico, Forse il viaggio a cui sono più affezionato, certamente per i luoghi visti, ma soprattutto perché fu il mio primo di una certa consistenza. Fu la prima volta di tante cose e come tali vennero vissute con il massimo dell'entusiasmo. Nonostante la mancanza di foto ricordo benissimo lo Zocalo di città del Messico, una delle piazze più grandi al mondo. L'antica basilica della Madonna di Guadalupe inclinata in quanto, come la torre di Pisa, le sue fondamenta stanno sprofondando nel terreno.



In quel viaggio toccammo varie città messicane, da Taxco, città bianchissima nota per essere sede dell'argento più puro al modo. Cuernavaca città dell'eterna primavera nonostante sia a 1500 mt di altitudine sul livello del mare. In pieno inverno e di sera camminavo tranquillamente in maglietta visto che la temperatura non scendeva mai sotto i 20 gradi. Cosa non praticabile a città del Messico da cui dista non molti km. Ho un bellissimo ricordo di Cuernavaca tanto da inserirla nella mia personale classifica dei posti in cui andrei a vivere.



Mi esaltai nel vedere Teotihuacan, capitale dell'impero Azteco, con le sue imponenti piramidi del sole e della luna.

Ricordo con piacere una piccola disavventura quando il nostro furgone ci lasciò a piedi in mezzo alla foresta dello Yucatan tra Merida e Uxmal. Nell'attesa che un carro attrezzi passasse per darci assistenza passai il tempo giocando a calcio con una tribù di Indios locali. 


Come non citare poi il caribe Messicano dove godemmo il caldo sole in spiagge bianchissime bagnate da un mare abbacinante per i suoi mille riflessi di colore, da smeraldo a blu intenso. Li festeggiammo il capodanno nel classico locale alla moda. Una cosa tra tutte mi rimase impressa e ancora oggi la ricordo con estrema gioia, la sensazione che provai all'uscita quella mattina dopo ore di festeggiamenti. Fuori all'aperto non ci aspettava nebbia e freddo, ma il caldo abbraccio che una mattina tropicale sa regalarti. Solo in quel momento realizzai che non ero a Milano ma su una spiaggia caraibica.  


La lista dei posti senza una foto potrebbe continuare ma il magone ed il rimpianto hanno preso il sopravvento per  "Le foto che non ho fatto". E' davvero un peccato. Mi consolo pensando che tutti i posti visti, dai più lontani a quelli più vicini sono comunque fermamente ancorati nel mio cuore.    

Di seguito un bel video sui 10 posti più belli del mondo da mettere sulla lista e partire quanto prima


venerdì 30 gennaio 2015

Gaggiano: in bicicletta sul Naviglio Grande

Passeggiando in bicicletta sul Naviglio grande

Navigli di Milano Naviglio Grande a Gaggiano01.jpg
Gaggiano

"Navigli di Milano Naviglio Grande a Gaggiano01" by Yorick39 - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.

Si dice che a Milano sia difficile usufruire della bicicletta. In parte è vero, ma vi sono punti dai quali è possibile intraprendere veri e propri tour ciclistici anche di notevole entità.
Per gli amanti dei percorsi all'aria aperta ve ne suggerisco uno: ha inizio da Porta Ticinese, lungo il Naviglio Grande, per arrivare dopo circa 10 km a Gaggiano.

Il piccolo comune della provincia Milanese si è classificato al 21° posto come comune più felice d'Italia. (Fonte Wikipedia)

chiesa dei Santi Eugenio e Maria - Gaggiano

Sarebbe meglio farlo in periodi più caldi? Certamente concordo con voi, ma qualche inattesa bella giornata può sempre capitare, domenica lo è stata, e quindi perché non approfittarne.
Se poi, in vista dell'EXPO, i lavori di manutenzione lungo il letto del fiume saranno terminati, allora potremmo godere di un piacevole ed inatteso paesaggio tutto da scoprire sino alla bella Abbiategrasso.


Gaggiano
L'expo 2015 è in arrivo? Bene, allora avvisate tutti che anche a Milano è possibile fare lunghe passeggiate in bici costeggiando i canali del mitico Naviglio tra abbazie Lombarde ed incantevoli comuni. 

Gaggiano

  



martedì 27 gennaio 2015

Quattro passi tra i vicoli di Varenna

Varenna: una finestra sul Lago di Como


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Varenna quanto sei bella. Nella mia personalissima hit parade è tra i primi posti per organizzare la classica gita fuori porta. Ovviamente ciò è praticabile se come me siete residenti in Lombardia o regioni limitrofe. Per tutti gli altri, turisti stranieri compresi (vedi prossimo Expo 2015), suggerisco un bel week end se non addirittura un'intera settimana. Non vi annoierete di certo, come diceva il grande scrittore Manzoni "sul quel ramo del lago di Como", di cose da vedere ve ne sono davvero tante. Questo lo aggiungo io.

Varenna è una delle perle del famoso lago, facile da raggiungere, si trova a circa 60 km da Milano.
Giunti a villa Cipressi abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio, ne esiste uno grande a pagamento ma molto comodo proprio di fronte alla villa. Da qui, passando per piazza San Giorgio è possibile camminare tra i vicoli scendendo sino alla riva del lago che bagna questa splendida cittadina.
Le volte che si incontrano lungo il camino sembrano finestre aperte sul paesaggio lacustre dove, montagne innevate si specchiano nella superficie dell'acqua. Se ti capita una giornata di sole completamente tersa, come quella di sabato scorso, puoi dire di avere fatto bingo.  




La passeggiata continua sul percorso pedonale a sbalzo sull'acqua, opportunità da non perdere per vivere appieno la fantastica atmosfera, sino ad arrivare nella piazzetta dei Ferry Boat. Da questo punto partono i traghetti che toccando le altre località del lago consentono di ampliare la nostra gita verso altre belle destinazioni. 

Da questa parte della città è possibile raggiungere il castello di Vezio. Lo si può fare sia in macchina, circa 5 minuti, che a piedi tramite percorsi pedonali che salgono dal lago sino alla cima del castello. (+/-20 minuti)
Purtroppo nel periodo invernale, sia il parco esterno che l'interno delle sale risulta chiuso ai visitatori.
Se passate in primavera ve lo consiglio, sia per la sua bellezza che per la possibilità di ammirare una splendida colonia di rapaci tenuta da abili allevatori della zona.



Per raggiungere Como provenendo da tutta Italia è necessario il passaggio dal grande snodo autostradale di Milano. All’altezza di viale Certosa seguire le indicazioni Como/Varese/Autostrada dei Laghi per poi prendere la A9 Lainate-Como-Chiasso.

  • Per la città di Como si consigliano le uscite Como Sud o Monte Olimpino.
  • Per proseguire lungo la sponda occidentale del lago si consiglia l’uscita Como Nord.
  • Dalla Svizzera si arriva a Como attraverso l’ Autostrada A2 Basilea – Chiasso, uscita Como Nord.
distanza da aeroporto LIN -79km
distanza da aeroporto MXP - 116km
distanza da aeroporto BGY - 65km


Per mangiare e dormire qui non è assolutamente un problema, di seguito alcuni link utili dove reperire ulteriori informazioni che soddisfino le vostre esigenze e consentano di organizzare gite, week end o magari qualcosa di più. Per vostra informazione qui siamo nella zona dei Crotti, grotte naturali che venivano usate un tempo per la conserva dei cibi. Oggi, in molti casi sono divenute tipiche taverne dove degustare ottimo cibo. Per inciso, polenta e brasati qui sono di casa.


E siccome le immagini valgono più di mille parole non perdetevi questo video, sono sicuro non vedrete l'ora di raggiungere questa ed altre fantastiche località bagnate dal lago di Como.


giovedì 22 gennaio 2015

Il Drago Tarantasio

Tarantasio tra leggenda e realtà



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Non tutti sanno che Anche Milano e la Lombardia hanno avuto la loro Nessie, il famoso mostro di Loch Ness. Non è assolutamente uno scherzo e con questo breve racconto spero di regalare una motivazione in più a tutti quei turisti che, da ogni parte del mondo, stanno pensando di far visita a Milano e zone limitrofe, alcune poco segnalate e fuori dai circuiti classici, ma decisamente affascinanti e belle da vedere.



Immagino sia conosciuto ai più che tra i simboli di Milano c'è il Biscione con il bambino in bocca sovrastato da una corona d'oro. Forse è meno conosciuta l'origine di questa particolare icona, non solo emblema di una città ma anche fonte di ispirazione per altri contesti storici del nostro paese.  

Nel lontano medioevo, più o meno nel XIII secolo, parte della Lombardia era sommersa dal lago Gerundo. A cavallo dei fiumi Adda e Serio si estendeva per circa 200 km quadrati comprendendo da nord parte della provincia di Milano est e Bergamo, arrivando a sud nelle terre del lodigiano.
Queste acque paludose ed insalubri erano il regno incontrastato del leggendario drago Tarantasio le cui gesta furono tramandate più per tradizione orale che scritta.
L''infausta popolarità crebbe in tutta la regione proporzionalmente al terrore provocato, conseguenza delle numerose imbarcazioni affondate e bambini uccisi e divorati dal grande drago. Da qui il simbolo che mostra un grosso serpente trattenere tra le proprie fauci un infante.



Intorno a questa leggenda girano molte storie ed in particolar modo come questo fantomatico mostro venne ucciso. Si narra che fu un misterioso quanto sconosciuto eroe a liberare questa terra da una così orribile creatura. Cinque nomi nel tempo vennero abbinati all'eroe, tra questi: San Cristoforo patrono delle acque, Il vescovo Bernardo De Talente, San Colombano. Quest' ultimo sembra venne chiamato per sconfiggere Tarantasio dopo aver fatto la medesima cosa con Nessie in Scozia. Nel luogo ove sarebbe stato ucciso il drago ora sorge San Colombano, un delizioso borgo.

Anche il grande Federico Barbarossa venne accostato alla leggendaria uccisione di Tarantasio.
Infine, forse il più accreditato, Visconti Umberto, capostipite della famiglia omonima che tra il XIII e XV secolo era l'assoluta indiscussa signora di Milano. 
Il mito vuole che dopo l'epica impresa Umberto Visconti fece raffigurare nel simbolo del casato un enorme serpente sormontato da una corona d'oro avente un bambino tra le fauci.
         
Oltre al mostro di Loch Ness altri importanti avvenimenti e citazioni si legano alla lontana leggenda di Tarantasio. Sembra strano, ma Il grande Dante Alighieri lo cita nella divina commedia, precisamente nel canto VIII del purgatorio definendolo: "La vipera che il milanese accampa".
Il noto scultore Luigi Broggini prese ispirazione dalla leggenda creando uno dei simboli Italiani più conosciuti al mondo: il cane a sei zampe. Marchio e icona indiscutibile dell'azienda petrolifera Eni.

A ulteriore testimonianza di questa storia rimangono il nome Taranta, dato ad un comune nelle vicinanze di Cassano d'Adda, e alcuni reperti, del grande serpente, conservati in alcune chiese delle 
province lombarde di Bergamo, Cremona, Lodi dove sono esposte lunghe costole a ricordare Tarantasio. Si possono vedere appesi al soffitto, reperti ossei lunghi circa 260 cm, presso la chiesa di Almenno S.Salvatore. 


Idem nel santuario della Natività della Beata Vergine di Sombreno e nella parrocchia di Pizzighettone dove esistono resti simili lunghi 180 cm circa.
I segni dell'esistenza del grande lago che fu si possono ancora oggi osservare nelle coste visibili da Pontirolo sino a Casirate, per non parlare delle colonne necessarie ad ormeggiare le navi presenti nei comuni di: Arzago, Pandino, Rivolta, Casirate e Truccazzano.

Oltre ai racconti leggendari e reperti storici tramandati, forse senza accorgercene, siamo oggi testimoni della quotidiana rappresentazione del mitico drago Tarantasio in molti simboli conosciuti nel mondo. Lo vediamo nel cane a sei zampe dell'Eni, ma anche nel glorioso marchio dell'Alfa Romeo. Ovviamente è presente nel gonfalone del comune di Milano, rappresenta una squadra di calcio come l'Inter ed infine un' azienda che ha fatto la sua fortuna accostando il suo nome al biscione, la Fininvest.

Villa Borromea Cassano d'Adda

Prima non lo sapevamo, ora riguardandoli ci ricorderemo che raccontano un'antica leggenda rappresentare un feroce drago imperversare nella remota Lombardia. Intorno a quel grande lago è possibile intraprendere un vero e proprio itinerario turistico che va da Cassano, con la sua imponente fortezza Viscontea e la villa Borromeo, alla bella Bergamo alta. Caravaggio, città che ha dato i natali al grande pittore, Crema, nata su una delle isole interne, sino a giungere nella già citata San Colombano e Lodi vecchia. Luoghi deliziosi da visitare che abbinano tutto quello che serve ad un turista: arte, cultura, fascino, cibo e un pizzico di mistero, tutto a pochi passi da Milano.